Manarola

Manarola, una carezza in un pugno

Manarola, ossia la seconda delle Cinque Terre in ordine di apparizione dopo Riomaggiore (proveniendo da La Spezia), è pura essenza. Un concetto prima che una località. Manarola è la più iconica, la più spettacolare, la più drammatica, la più instagrammata delle Cinque Terre. Quella che se proprio se ne dovesse scegliere solo una da visitare, sarebbe proprio lei. Tanto famosa da diventare la foto di copertina che tutti prima o poi finiscono a mettere come sfondo del desktop, noi compresi.

Manarola è diventata un wallpaper, e allora è invevitabile che prima o poi solleticasse gli artisti Disney sempre in cerca di ispirazione tra le bellezze del mondo. E lei la più bella delle Cinque Terre? Beh, è difficile affermare il contrario. Che emozione quando la si vede apparire per la prima volta, di sfuggita uscendo dalla galleria del treno...

Manarola This is Liguria

Manarola spiagge

A Manarola non ci sono spiagge. Scendendo al molo lunga la via principale dalla stazione, al massimo si incontra un paranco, pronto per calare i gozzi dei pescatori in mare. Manarola non ha nessuna spiaggia ma in realtà proprio qui sta il bello. Il bagno si fa tuffandosi tra gli scogli, un pò dove capita: sul molo di Punta Bonfiglio, su un pietrone, vicino al porticciolo.. quello che conta è il primo tuffo poi saremo noi persi nel blu più intenso in cui ci sia mai capitato di nuotare!

Ciò detto, è evidente che le spiagge di Manarola non sono quelle adatte alle famiglie e dove portare i bambini piccoli a fare il bagno. Invece, sono un sogno per chi ama lo snorkelling e il nuoto in acque libere. Bisogna anche dire che un tuffo alla veloce va sempre bene, ma specie in estate c’è sempre un bel via vai di imbarcazioni e traghetti e kayak, e così, spesso, finisce per non valerne la pena.

Comunque, nessuno si preoccupi, c’è sempre modo di ovviare alla mancanza di spiagge a Manarola. Basta prendere il treno o il battello e spostarsi a Monterosso oppure oltre sino a Portovenere, e Tellaro (nel golfo dei poeti, ossia intorno a La Spezia) le “simil-terre” meglio attrezzate dal punto di vista spiaggistico, quelle con gli stabilimenti balneari e con le spiagge di sabbia che Manarola non ha ma sicuramente vorrebbe avere. Alternativa, anche, è allontanarsi ancora un poco, ma non troppo, sul lato opposto verso Genova e raggiungere Levanto, che possiede la spiaggia di sabbia fine più bella e spaziosa di questo tratto di costa ligure spezzina, da sempre una delle nostre preferite insieme a quella di Bonassola.

Manarola spiagge beaches

Manarola hotel

Sempre un'ottima idea quella di fermarsi a dormire a Manarola in hotel, magari sul mare, perché qui come non mai i b&b, gli alberghi e le case vacanza sono parte integrante della cittadina stessa e dell'esperienza Cinque Terre. Una notte a Manarola permette di apprezzare davvero la magia delle Cinque Terre, quella che con una visita da toccata e fuga in giornata non si riesce mai ad apprezzare appieno. La roccia che cambia colore al muoversi del sole, i vigneti che si fanno via via più dorati all’avvicinarsi al tramonto, il mare che abbandona l’azzurro per diventare uno specchio nero, che non attende altro di essere lo sfondo per le nostre notti. Gli hotel a Manarola che proponiamo su This is Liguria non devono essere altro che questo: una parte della città, un modo per viverla anche per chi non ha avuto la fortuna di essere nato da queste parti.

Manarola cosa vedere

Tra le cose da vedere a Manarola c’è innanzitutto, l’intricato dedalo di vicoli carruggi, scalette, chiese, che compongono il cuore del paese. Le occasioni di fotografie sono infinite. Manarola è tutta da fotografare: sembra creata per Instagram. Camminare per Manarola significa mettersi alla ricerca di piccoli belvederi, passeggiate scavate nella roccia, tanti vigneti. Ogni volta, si tratterrà il respiro. Ogni volta sarà come se il cielo e il mare si fermassero per farsi guardare, farci l’occhiolino, e scappare via fino alla prossima occasione.

Qual è il panorama migliore di Manarola? Molti dicono sia quello che si gode da Punta Bonfiglio, a distanza di una breve passeggiata pedonale dalla marina del paese, dove lo sguardo si allunga dritto sino a Monterosso. L’altro punto da non perdere invece è piazzetta Eugenio Montale, al termine di una stradina il cui nome è tutto un programma, via belvedere.

Manarola This is Liguria

Poi ci sono le bellissime chiese, la più notevole delle quali è la chiesa di San Lorenzo, gotica, datata 1338. Il suo rosone è meraviglioso, e si nota che sia un luogo che conti, è infatti la principale del paese. In centro a Manarola, inoltre, incontriamo altre due costruzioni da non perdere. La Torre Campanaria e l’Oratorio dei Disciplinati, a poca distanza tra loro, nella parte alta di Manarola. Si trovano a pochi passi dalla via centrale del paese e sono assolutamente deliziosi. Cosa che poi accade raramente in Liguria, è che la torre campanaria è distaccata dall’edificio principale. La motivazione è che prima di assolvere questo ruolo, era tutt’altro: nello specifico una torretta di avvistamento per la difesa del villaggio dagli attacchi dei pirati, i saraceni del vecchio e temibile Impero Ottomano.

Tra le altre cose da vedere a Manarola le guide raccontano sempre del Castello, e dell’unico bastione di esso conservato. In realtà, non è molto di che e anzi all’occhio disattento, potrebbe anche passare inosservato, integrato com'è in una abitazione privata.

Impossibile da non notare, o meglio percorrere, invece sono alcune strade. Vie che sono per davvero il must delle cose da vedere, o meglio da fare, nell'incantevole borgo di Manarola.

La prima è senza dubbio la strada di Palaedo, che ha recentemente compiuto 50 anni. Venne infatti costruita nel 1969 allo scopo di collegare la marina allo scalo di Palaedo, dove attraccano i battelli che collegano Manarola alle altre Cinque Terre e alle altre località della riviera ligure di levante. Si tratta di poco meno di 300 metri di passeggiata costruiti tra la roccia e che permettono di godere appieno della bellezza del posto.

Via Discovolo è la via principale di Manarola. Il piacere è percorrerla semplicemente con la curiosità di vedere cosa succede nel paese, cosa si compra, cosa si mangia. Osservare dove i manarolesi fanno la spesa, dove scendono a bere un caffè e chiacchierare di quello che sta succedendo nel mondo, e nelle “terre”.

L’altra strada, imperdibile, tra le cose da vedere a Manarola è la Via dell’amore, la più famosa di tutte, eppure chiusa. Ne parleremo poco sotto, per ora ci basta dire che di solito è a pagamento, e oggi è possibile percorrerne appena un centinaio di metri.

Infine, c’è il Sentiero Azzurro. Questo si tratta di un percorso articolato, da percorrere in più giorni, e che permette di spostarsi tra tutte le Cinque Terre e sino a Portovenere. Il tratto che ci interessa è quello che collega Manarola a Corniglia, che consigliamo di percorrere proprio partendo da Corniglia e verso Manarola: lo spettacolo di vederla apparire, infatti, è davvero qualcosa di speciale!

Il Nessun Dorma di Manarola

Pochi locali, in Liguria, sono così "hot" come il Nessun Dorma di Manarola. Tanto da aver avuto approvazione dalle nuove divinità social italiane, quei "profeti del nuovo mondo" che rispondono al nome di Ferragni e Fedez. E' infatti bastato un weekend dalle nostri parti a far volare prenotazioni e ricerche online su Manarola e sul posto principe dove prendere l'aperitivo in paese, il Nessun Dorma. Dove tra una bruschetta, e un'aria di Pavarotti, si può ammirare uno dei tramonti più belli del mondo, per noi pari soltanto a quello di Santorini. E magari fare una prova di pesto al mortaio, degustare il vino della loro cantina, o organizzare un giro in barca con uno dei due natanti gestiti dalla famiglia. Lo si vede subito passeggiando in paese, è quella splendida terrazza che domina la collina opposta al centro, quella su cui viene creato il presepe, per intenderci. Per molti, il Nessun Dorma di Manarola è da solo il motivo per un viaggio alle Cinque Terre, cosa che da sola, spiega molte cose della totale bellezza che si assapora dal suo magico belvedere.

Manarola presepe

Il presepe di Manarola è un’opera d’arte che rende onore al genio italico, alle nostre tradizioni e che fa letteralmente brillare un paese intero. Come spiegarlo in parole? Il presepe più grande al mondo, invenzione di un locale che si è detto, perché limitarsi a farlo in chiesa, il presepe, quando abbiamo questa meravigliosa collina di olivi e vigneti che fa proprio al caso nostro? E così, una pazza idea ogni 8 dicembre diventa realtà e grazie a chilometri di cavi elettrici, materiali riciclati, decine di migliaia di lampadine circa 300 personaggi prendono vita e luce propria.

Dal bambino all’asinello, dal pastore ai contadini locali, tutto viene raffigurato in uno spettacolo incredibile. Quando cala il buio, il presepe di Manarola prende vita e ruba la scena all’intero villaggio. Ovviamente è presente nel libro del Guinness dei Primati , e amato com’è, ha pure subito la sua svolta “green”, tanto che viene completamente alimentato da pannelli solari montati proprio per il suo funzionamento. Rimane in funzione e montato sui fianchi della collina sino alla fine di gennaio. Commuove il sapere che tutto è opera di una persona sola.

Nel presepre di Manarola c’è il genio di Mozart, di Beethoven, dell’unicità dell’arte. Di qualcosa che ogni inverno rinasce sempre diverso eppure più bello di prima. Non ci sono computer, non ci sono algoritmi: il presepe di Manarola è si illuminato dal fotovoltaico, ma nulla sarebbe senza la fede. Quando, come di questi tempi, tutto vacilla proprio come le luci sull’acqua tremante, bisogna farsi forza e prendere coraggio. La luce che si specchia sul mare, che illumina la notte, deve riempirci i cuori e mostrarci ancora una volta la strada.

Manarola Riomaggiore: la via dell’Amore

Manarola e Riomaggiore, separate solo da una collina, da una strada, e una frana lungo un decennio. Potrebbe iniziare così un racconto di quelli italici, quelle storia di dramma e che non finiscono mai. Già perché Manarola Riomaggiore in tempi recenti era essenzialmente il percorrere la via dell’Amore, sentiero a picco sul mare che da solo era motivo sufficiente ad intraprendere il viaggio verso le Cinque Terre. Perché questo romantico? Certo il fascino del paesaggio ha contribuito non poco, ma il nomignolo ebbe origine da ben altro, molto più “carnale”. Al tempo della costruzione della ferrovia, questo sentiero venne adoperato per aprire il tunnel del treno a colpi di dinamite. Ma finiti i lavori, agli operai subentrarono gli adolescenti del posto: finalmente sarebbe stato facile innamorarsi di un figgieou (figliolo, in dialetto ligure) di Riomaggiore anche per una  ragazza di Manarola, e viceversa. Bastavano nemmeno 20 minuti a piedi, prima c’era da superare una montagna. Unite nel nome dell’amore dalla dinamite, pensate un pò.

Dal 2012, però questa strada che tanti amori ha visto sbocciare, è chiusa al pubblico. Niente più romantiche passeggiate per colpa di una frana, in un punto particolarmente difficile e in cui la montagna ha terribilmente fretta di tuffarsi in mare. I lavori sono alla fase del progetto definitivo, e prima del coronavirus, si diceva che sarebbero terminati nel 2023. Ce la faremo, ad amarci ancora?

Manarola Corniglia: sentiero azzurro

Sorte molto simile, purtroppo, la sta vivendo anche il sentiero Manarola - Corniglia, parte di quel sentiero verde azzurro che dovrebbe essere uno dei fiori all'occhiello della Liguria e che invece, in questo punto, quasi si arena. Correva l'anno 2013 quando, e sono ancora ben visibili ad occhio nudo, sono stati installati dei ponti tibetani che potrebbero collegare in pochissimo tempo Manarola alla spiaggia di Corniglia, ma invece niente da fare. Lucchetti chiusi poco oltre Punta Bonfiglio praticamente il giorno dell'inaugurazione ed erosione costante, che si sta portando via il muraglione della spiaggia di Corniglia, sono minacce serie a cui l'amministrazione  locale dovrà metter mano. Tra frane, pastoie burocratiche e beghe di condominio tra i Comuni e l'ente parco delle Cinque Terre, noi amanti delle escusioni in liguria abbiamo sempre da soffrire.

Manarola parcheggio

A Manarola il parcheggio scarseggia come il vino in un'osteria di assetati. Morale, meglio non farci troppo affidamento, e meglio cercare di raggiungere il paese con modi alternativi. Ma per i testoni, ci si può sempre provare, più precisamente lungo la strada che collega Manarola prima a Riomaggiore e poi prosegue per La Spezia. Qui, tra un cartello e l’altro, alcuni parcheggi sono stati costruiti ed altri più “audaci” spuntano sempre fuori, generosità dei cantunè (come chiamiamo da queste parti i vigili urbani) permettendo. Proprio per questo, lungo questa strada, corre un bus navetta che collega la zona dei parcheggi di Manarola all’ingresso del centro storico del paese. Porta giù chi non vuole camminare per €1,50 e lo fa circa ogni mezz’ora, a seconda della stagione.

Per quanto riguarda i prezzi del parcheggio a Manarola, il più vicino all’ingresso del paese, la tariffa oraria parte dai €2 all’ora, e arriva sino ai €20 per tutto il giorno (24 ore).

Manarola come arrivare

Per arrivare a Manarola le opzioni sono sempre le classiche: nell’ordine di convenienza sono il treno, il  traghetto, e la macchina.

Il treno è di solito la scelta primaria per tutti quelli che vogliono arrivare a Manarola come parte di una giornata alle Cinque Terre, e che include anche altri villaggi della magica cinquina. Manarola ha una propria stazione inserita sulla linea Genova – La Spezia, dove fermano praticamente tutti i regionali, più qualche regionale veloce. Nel primo caso, prendendo Genova come riferimento, servono più di due ore. Nel secondo, poco più di 1 ora. Prendendo invece come origine La Spezia, Manarola è già la seconda fermata e 15 minuti sono sufficienti. Per raggiungere Manarola non ci sono treni diretti dalle più grandi città italiane, e quasi sempre si tratterà di cambiare in zona, scegliendo per l’ultimo pezzo il Cinque Terre Express, convoglio di Trenitalia ad altra frequenza che parte da Levanto, a volte da Sestri Levante, e arriva fino a La Spezia effettuando tutte le fermate.

Come raggiungere Manarola

Il secondo modo che consigliamo per arrivare a Manarola è quello di prendere il traghetto, gestito dalla Compagnia di Navigazione del Golfo dei poeti. I loro battelli fanno la spola da Portovenere (a volte La Spezia) sino a Monterosso (a volte Levanto, ma anche Deiva Marina e Moneglia), passando anche da Manarola e Vernazza. Ci sono poi, in estate, corse anche per Genova, via Camogli, e la Versilia, per la precisione Viareggio, Marina di Massa e Marina di Carrara.

Infine, c’è sempre la possibilità di arrivare a Manarola in macchina, passando da La Spezia e proseguendo sulla SP 370 sino a Riomaggiore e poi per altri 5 km sino trovarsi a destinazione a Manarola. La strada è percorsa anche dal bus, usato di più dai locali abitanti delle varie frazioni che dai visitatori in gita come noi.  

Manarola - Portovenere

Il traghetto è anche la soluzione migliore per spostarsi da Manarola a Portovenere e viceversa. Ci sono corse regolari, tutti i giorni della settimana, da marzo a novembre. Il costo è di poco più di una decina di euro a persona, solo andata. Per i grandi camminatori, ci sarebbe anche da percorrere il sentiero azzurro, tra le due. Una passeggiata splendida, anzi una vera e propria escursione di oltre 6 ore di cammino. Visto che la via dall’amore è ancora chiusa, al momento si deve partire da Riomaggiore per mettersi in moto. Le scarpe da trekking, su questo percorso, sono richieste e non solo, anzi, quasi obbligatorie.

Le opinioni di Andrea e Katerina

Manarola, per noi, è come se fosse… un pugno. Brutale, forte: come se tutte le sensazioni che le Cinque Terre portano con sé arrivassero senza pietà in un colpo solo, violento e possente come uno schiaffo inaspettato. A Manarola tutti gli elementi, sempre diversi tra loro (i colori, il mare, le montagne, i vigneti, le nuvole, i sentieri, le piazzette deliziose, il profumo di pesce fritto, la confusione da sodoma e gomorra, le barche) come le cinque dita a un certo punto si richiudono in un corpo chiuso e compatto a cui ci si può solo abbandonare sperando di non farsi troppo male. Già perché a fine giornata… eccome se sarà doloroso ritornare alla normalità!